Porto Selvaggio e il Museo della Preistoria


Porto Selvaggio e il museo della Preistoria di Nardò

Nel meraviglioso Parco naturale di Porto Selvaggio, dove la natura incontaminata della pineta verde, incontra il blu e l'azzurro del mare, negli anni sessanta sono state  esplorate alcune grotte dando luogo a scoperte archeologiche di importanza spettacolare.
La costa neretina che conserva nei secoli immutato il suo fascino, anche nel passato è stata ripetutamente scelta come luogo abitativo da Homo neanderthalensis prima e da Homo sapiens dopo.

Presso il Convento di S. Antonio a Nardò un anno e mezzo fa è stato inaugurato il Museo della Preistoria.
Negli ampi e luminosi corridoi del primo piano del chiostro, sono conservati i reperti e il materiale archeologico rinvenuto nelle grotte del parco naturale di Portoselvaggio e Palude del Capitano.
Porto Selvaggio e il museo della Preistoria di Nardò
Torre Uluzzo


In quattro: due adulti e due bambini abbiamo usufruito del pacchetto famiglia di 12€, e compreso nel costo, anche la visita guidata con un giovane e appassionato archeologo, che ci ha accompagnati in un fantastico viaggio nella Preistoria.
Per gli orari e le tariffe consulta il sito: Museo della Preistoria di Nardò.

 Il Museo della Preistoria di Nardò si divide in quattro sezioni. Nella prima sezione troviamo una collezione di pesci fossili e una tartaruga risalenti alle ultime fasi del Cretaceo, ovvero al Periodo finale dell’ “Era dei Dinosauri”, conservati all’interno di sedimenti marini. La seconda sezione è riservata al racconto dell’evoluzione umana.
La terza sezione descrive la storia del Paleolitico di Porto Selvaggio e la sua trasformazione nel corso del tempo attraverso reperti lasciati dall'uomo. L’ultima sezione riguarda la fase neolitica di quest’area, con la comparsa delle specie faunistiche e floristiche domestiche, della ceramica, e di nuovi e più ingegnosi strumenti.

Porto Selvaggio e il museo della Preistoria di Nardò
Esempi di strumenti litici

Nella visita del museo è possibile scoprire i manufatti rinvenuti nelle grotte esplorate e studiate. La grotta più famosa con un cantiere ancora attivo è la grotta del Cavallo, che è possibile raggiungere passeggiando nella pineta del Parco verso la baia di Porto Selvaggio.
Proprio nella grotta del Cavallo sono stati rinvenuti due denti decidui antropici, appartenuti a Homo sapiens ed è stato  possibile datarli a 45.000 anni fa.

Denti Homo Sapiens e Homo Neanderthal 

Negli anni ’60 le ricerche archeologiche di Palma di Cesnola e Borzatti Von Löwenstern, cominciarono con gli scavi nella Baia di Uluzzo, nei giacimenti di Grotta del Cavallo, Capelvenere, Torre dell’Alto, Uluzzo e Uluzzo C, per poi proseguire in tutta l’area di Porto Selvaggio con le indagini a Grotta Bernardini, Serra Cicora A, Grotta della Mano e Grotta Borzatti. 

Grotta del Cavallo
Grotta del Cavallo 

Questa visita ci ha rivelato quanto sia straordinario avere un'area geografica  visibile e percorribile con un passato così prezioso.  Il parco nei secoli ha conservato le tracce degli uomini preistorici, dei mutamenti del paesaggio, dell'avvicendarsi dei climi e degli esseri viventi che l'hanno abitato.
Consiglio a tutti questo viaggio nel tempo  sia nel museo archeologico, che in quello paesaggistico del meraviglioso parco naturale di Porto Selvaggio.

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